Essendo oggi una giornata conviviale, non ho portato la macchina fotografica, e mi devo accontentare delle immagini fatte con il telefono o di immagini raccolte sulla rete.
Prima il castello di Saliceto

Il Castello fu edificato nel 1588 e posseduto dai Marchesi del Carretto. Si presenta come imponente maniero di forma quadrangolare, rafforzato da 4 torri, di cui una andò distrutta durante l'assedio spagnolo del 1600. Dalla corte interna si accede, mediante uno scalone loggiato al piano seminterrato, forse un tempo sede di una cappella, dove si possono ammirare affreschi di pregevole fattura, forse opera di Taddeo Di Bartolo. Il Castello fu distrutto in parte dagli spagnoli nel 1689.
A circa 400 metri si trova la chiesa di San Lorenzo
Chiesa che per la sua storia e in particolare per i suoi bassorilievi suscita notevole interesse e discussione in relazione a possibili legami con i Templari.
Ma preferisco fare un copia incolla da wikipedia, alla quale vi rimando per maggiori dettagli.
In tal modo Saliceto fu annesso al Marchesato di Finale con Paroldo. Subito dopo, nei primi anni del Cinquecento, fu coinvolto in un intenso rinnovamento edilizio, che raggiunse l'apice con la costruzione della nuova parrocchiale di San Lorenzo, monumento nazionale per la straordinaria architettura rinascimentale, pari se non superiore allo stesso duomo di Torino, edificata sul luogo dell'antica pieve di Santa Maria. Un'opera d'impronta bramantesca voluta dal marchese - cardinale Carlo Domenico Del Carretto, sicuramente il più notevole rappresentante della casata finalese, amico tanto del papa Giulio II quando del re di Francia Luigi XII e, probabilmente, di Leonardo da Vinci durante i suoi soggiorni presso la corte francese. Era anche fratello maggiore di Fabrizio Del Carretto, in quegli anni gran maestro dei Cavalieri di Rodi. La facciata della chiesa, mirabilmente scolpita, presenta molteplici e raffinate figurazioni decorative a bassorilievo, dove spiccano sirene dal seno scoperte, salamandre (ritenute un animale ignifugo), l'araba fenice, il pellicano che nutre i propri piccoli con il proprio sangue e, soprattutto, bassorilievi emblematici e misteriosi come un enigmatico "Bafometto" (l'idolo che i Templari erano accusati di adorare) esattamente come descritto da Guglielmo da Nogaret, gran cancelliere del re di Francia e loro massimo accusatore: enormi baffi e zampe da caprone. È collocato alla sommità della lesena all'estrema destra della facciata
Come consuetudine, la visita e' stata ben organizzata, e avevamo il piacere di essere accompagnati da due persone che ci hanno accompagnato con riferimenti storici e la individuazione dei particolari piu' significativi.
Lasciata Saliceto, dopo pochi chilometri, nella contrada Lignera visitiamo la meravigliosa chiesa di San Martino
Tra gli altri monumenti salicetesi figura la chiesa di San Martino in località Lignera, dal mirabile campanile romanico, altro monumento nazionale, di difficile datazione, risalente probabilmente al XI secolo, se non più antico. È uno scrigno prezioso che custodisce all'interno raffinati affreschi tardogotici. In questa chiesa il presbiterio, mirabilmente dotato di affreschi risalenti al XV secolo, è grande quanto la navata e nelle raffigurazioni spicca la storia della vita di San Martino, elaborata da anonima mano pittorica straordinariamente felice. Mirabile e dinamico, soprattutto, lo scontro equestre con "cavalli ridenti". Inoltre, alla sommità dell'arcata gotica, spicca lo stemma dei Del Carretto: 5 bande diagonali rosse su campo d'oro, sormontato da nera aquila imperiale, adiacente alla "mandorla" del "Cristo Pantocratore" benedicente.
Qui il campanile, "raddrizzato" in fase di costruzione
E queste le immagini dei meravigliosi affreschi
La chiesa e' stata restaurata recentemente, anche le chiavi del portale sono state ricostruite.
La giornata si conclude in allegria con le gambe sotto il tavolo e nel piatto pietanze tipiche del basso piemonte ed i suoi vini.