Oggi, pranzo sociale del gruppo CAI di Altare al quale apparteniamo. Visto il maltempo dei giorni scorsi, saremmo dovuti andare in auto, ma ieri sera era nuovamente bello e questa mattina alle 9 sono partito da casa a piedi verso il Vecchio Convento in localita' "Ville". Patrizia ci raggiungera' al ristorante in auto. Appuntamento alle 9:25 ma quando arrivo alle 9:12 ci sono gia' Angela, Guido e Domenico che aspettano. Dopo una buona mezzora arriva a piedi un folto gruppo. Siamo in 21 e ci avviamo verso Dego tra sentieri e calachi di argilla, fortunatamente quasi asciutta. Arriviamo verso le 12:15 dopo aver percorso circa 6-7km. La giornata e' bella con qualche nuvola, ci accompagna il profumo della maggiorana. Al ristorante Agriturismo Cascina Palazzo ci aspettano Patrizia e Gioconda e coloro che hanno portato le auto per il rientro a casa della comitiva.
Questa volta non ho portato la macchina fotografica, ne il GPS, ma solo un contapassi che all'arrivo segna 10120. Il pranzo, ottimo e tradizionale, inizia alle 13 per concludersi alle 16:30.
Una bella giornata, aiutata dal bel tempo. A rileggerci presto........
domenica 9 novembre 2008
lunedì 27 ottobre 2008
Passeggiata nel Finalese
Oggi 26 Ottobre escursione nell'entroterra di Finale Ligure.
Siamo un gruppo di circa 30 persone del CAI di Altare (SV).
A Cairo M. ci siamo alzati con la nebbia, ma dopo aver passato gli Appennini, spunta il sole. Avremo una splendida giornata, molto calda per essere oramai a fine Ottobre.
Qualche informazione tecnica sulle prossime immagini, chi non e' interessato: salti...
La precedente escursione (quella tra le vigne) avevo utilizzato un GPS Bluetooth
in collegamento con il mio telefonino dove memorizzavo i dati del percorso con "GPS Track", che purtroppo non memorizza i dati dell'altitudine.
Questa volta ho usato "TreckBuddy" che ha raccolto piu' dati, che poi ho elaborato tramite "GPS Track Viewer"
Qui sotto vedete il percorso su Google Earth

In questa tabella i numeri piu' importanti. L'ora di partenza e di arrivo e' quella di Greewich (UTC). La durata include la pausa spuntino. L'altitudine non e' precisa perche' basata sul modello teorico della forma della terra, e andrebbe corretto utilizzando un altimetro, ma mi sembra molto buona.
Sono stati percorsi quasi 12km, ma il dato che mi ha sorpreso di piu' e' quello della somma dei dislivelli,somma delle differenze di altitudine sia in salita che in discesa. In pratica, con il saliscendi della escursione e' come se avessimo fatto una salita e successiva discesa di 812m. ovvero circa 4000 scalini.

Qui si vedono bene i tre salti di quota

Qui si vede chiaramente il momento della pausa per lo spuntino in cima al Monte Sordo

Qui, superato il borgo, dirigiamo verso il gruppo di montagne sulla sinistra.

Continuiamo tra lecci e qualche castagno

La prima sosta a meta' mattina alla chiesetta di Sant'Antonio.

Un'altra tappa su un belvedere

Questa e' nota per la presenza di pareti di roccia che negli ultimi anni sono diventate la palestra degli scalatori. La bella giornata e il giorno festivo ha spinto molti appassionati in questa zona.

Ancora arrampicatori, mentre scendiamo a valle

Si ridiscende a valle

Una vista della vallata con sullo sfondo Finale Ligure e il mare

L'escursione si conclude verso le 16 nella piazza di Finalborgo, e quasi tutti si regalano un gelato rinfrescante.
Il percorso di questa escursione e' stato: Fianlborgo, Castel Govone, Perti, San Bernardo, Case Valle, Sant'Antonio (e il Castrum Bizantino), I Frati, Bric del Frate, Pian Marino, Monte Sordo, Perti, Finalborgo.
Siamo un gruppo di circa 30 persone del CAI di Altare (SV).
A Cairo M. ci siamo alzati con la nebbia, ma dopo aver passato gli Appennini, spunta il sole. Avremo una splendida giornata, molto calda per essere oramai a fine Ottobre.
Qualche informazione tecnica sulle prossime immagini, chi non e' interessato: salti...
La precedente escursione (quella tra le vigne) avevo utilizzato un GPS Bluetooth
in collegamento con il mio telefonino dove memorizzavo i dati del percorso con "GPS Track", che purtroppo non memorizza i dati dell'altitudine.
Questa volta ho usato "TreckBuddy" che ha raccolto piu' dati, che poi ho elaborato tramite "GPS Track Viewer"
Qui sotto vedete il percorso su Google Earth

In questa tabella i numeri piu' importanti. L'ora di partenza e di arrivo e' quella di Greewich (UTC). La durata include la pausa spuntino. L'altitudine non e' precisa perche' basata sul modello teorico della forma della terra, e andrebbe corretto utilizzando un altimetro, ma mi sembra molto buona.
Sono stati percorsi quasi 12km, ma il dato che mi ha sorpreso di piu' e' quello della somma dei dislivelli,somma delle differenze di altitudine sia in salita che in discesa. In pratica, con il saliscendi della escursione e' come se avessimo fatto una salita e successiva discesa di 812m. ovvero circa 4000 scalini.

Qui si vedono bene i tre salti di quota

Qui si vede chiaramente il momento della pausa per lo spuntino in cima al Monte Sordo

Qui, superato il borgo, dirigiamo verso il gruppo di montagne sulla sinistra.
Continuiamo tra lecci e qualche castagno
La prima sosta a meta' mattina alla chiesetta di Sant'Antonio.
Un'altra tappa su un belvedere
Questa e' nota per la presenza di pareti di roccia che negli ultimi anni sono diventate la palestra degli scalatori. La bella giornata e il giorno festivo ha spinto molti appassionati in questa zona.
Ancora arrampicatori, mentre scendiamo a valle
Si ridiscende a valle
Una vista della vallata con sullo sfondo Finale Ligure e il mare
L'escursione si conclude verso le 16 nella piazza di Finalborgo, e quasi tutti si regalano un gelato rinfrescante.
Il percorso di questa escursione e' stato: Fianlborgo, Castel Govone, Perti, San Bernardo, Case Valle, Sant'Antonio (e il Castrum Bizantino), I Frati, Bric del Frate, Pian Marino, Monte Sordo, Perti, Finalborgo.
lunedì 13 ottobre 2008
Passeggiata tra le vigne del'Acquese
Domenica 12 Ottobre, partiamo poco prima delle 8 da Cairo M/tte. con il gruppo del CAI di Altare, un viaggio in autobus di circa 45 minuti e arriviamo a Castel Rocchero da dove inizia la nostra passeggiata tra le vigne organizzata in collaborazione con la pro-loco di Alice Bel Colle (Alice con l'accento sulla A).
Nella immagine sottostante si vede il tracciato del nostro percorso catturato dal mio GPS e visualizzato su Google Earth. Partiamo da sinistra con la traccia verdolina, per proseguire nel pomeriggio con la traccia rossa che ci riporta al punto di partenza. Alcuni di noi hanno continuato a piedi fino al punto di ritrovo finale, la cantina sociale di Alice Bel Colle. Un totale di circa 16km.

Iniziamo, una lieve foschia mattutina ci nasconde il paesaggio.




Quando la nebbiolina si solleva, il sole fa' risaltare i colori dell'autunno.

Verso la chiesa della Fraschetta

Si sale e si scende tra filari di viti e qualche pianta di melo

Ogni tanto raccogliamo qualche grappolo d'uva sopravissuto alla vendemmia.

Arriviamo ad Alice Bel Colle verso le 11:30

La piazza del paese vista dal belvedere. Qui ci fermiamo per il pranzo al sacco

Riprendiamo il cammino, in lontananza il paese di Castel Rocchero.
Ancora caldi colori autunnali

Qui vicino una fonte di acqua sulfurea

I paesi di Castel Rocchero e Alice Bel Colle sono relativamente piccoli, tra le vigne numerose le case di chi lavora i campi.

La passeggiata finisce presso la Cantina Sociale di Alice Bel Colle con i suoi vini dell'Alto Monferrato. La proloco e' stata molto generosa, al nostro arrivo ci aspettano con una profusione di torte e focaccia, e naturalmente con tanto buon vino. Qui sono rinomati sopratutto per il Brachetto, il Cortese, lo Chardonnay e lo spumante d'Asti, ma anche i rossi Barbera e Dolcetto non sono male.
Una bella passeggiata, accompagnata da una bella giornata che con il suo tepore niente aveva di autunnale. Arrivederci alla prossima volta.
Nella immagine sottostante si vede il tracciato del nostro percorso catturato dal mio GPS e visualizzato su Google Earth. Partiamo da sinistra con la traccia verdolina, per proseguire nel pomeriggio con la traccia rossa che ci riporta al punto di partenza. Alcuni di noi hanno continuato a piedi fino al punto di ritrovo finale, la cantina sociale di Alice Bel Colle. Un totale di circa 16km.

Iniziamo, una lieve foschia mattutina ci nasconde il paesaggio.
Quando la nebbiolina si solleva, il sole fa' risaltare i colori dell'autunno.
Verso la chiesa della Fraschetta
Si sale e si scende tra filari di viti e qualche pianta di melo
Ogni tanto raccogliamo qualche grappolo d'uva sopravissuto alla vendemmia.
Arriviamo ad Alice Bel Colle verso le 11:30
La piazza del paese vista dal belvedere. Qui ci fermiamo per il pranzo al sacco
Riprendiamo il cammino, in lontananza il paese di Castel Rocchero.
Ancora caldi colori autunnali
Qui vicino una fonte di acqua sulfurea
I paesi di Castel Rocchero e Alice Bel Colle sono relativamente piccoli, tra le vigne numerose le case di chi lavora i campi.
La passeggiata finisce presso la Cantina Sociale di Alice Bel Colle con i suoi vini dell'Alto Monferrato. La proloco e' stata molto generosa, al nostro arrivo ci aspettano con una profusione di torte e focaccia, e naturalmente con tanto buon vino. Qui sono rinomati sopratutto per il Brachetto, il Cortese, lo Chardonnay e lo spumante d'Asti, ma anche i rossi Barbera e Dolcetto non sono male.
Una bella passeggiata, accompagnata da una bella giornata che con il suo tepore niente aveva di autunnale. Arrivederci alla prossima volta.
mercoledì 23 luglio 2008
Fine vacanza
Siamo rientrati a casa, abbiamo disfatto le leggere valigie estive e ci accingiamo a riprendere le attivita' "casalinghe".
Il giardino e' diventato una selva, e le piante selvatiche hanno preso il sopravvento.

Nella fotografia, Golfo Aranci e sullo sfondo il porto di Olbia mentre ci allontaniamo sulla nave che ci portera' a Genova.

Una giornata calda con il mare poco mosso, un viaggio veramente tranquillo.
Alla prossima......
Il giardino e' diventato una selva, e le piante selvatiche hanno preso il sopravvento.
Nella fotografia, Golfo Aranci e sullo sfondo il porto di Olbia mentre ci allontaniamo sulla nave che ci portera' a Genova.
Una giornata calda con il mare poco mosso, un viaggio veramente tranquillo.
Alla prossima......
sabato 19 luglio 2008
Santa Giusta
Andiamo a SantaGiusta a Sud di Oristano, nota sopratutto per il vicino stagno. Siamo ospiti di Mario e Licia.
Ci mostrano la costa Ovest, in genere frastagliata e scoscesa, e sempre accarezzata da un insistente vento di maestrale. Mario ci illustra con dovizia di particolari le caratteristiche dei luoghi.

Ci mostrano la costa Ovest, in genere frastagliata e scoscesa, e sempre accarezzata da un insistente vento di maestrale. Mario ci illustra con dovizia di particolari le caratteristiche dei luoghi.
giovedì 17 luglio 2008
Berchida
Berchida si trova sulla costa est tra Capo Comino e Orosei, e' una grande spiaggia di sabbia bianca finissima contornata da macchia mediterranea.

Qualche decennio fa ci si arrivava tramite una strada bianca sconnessa o lungo spiaggia da Calaliberotto. Oggi la strada e' sempre bianca, ma migliorata e si pagano 4 euro per accedervi, formalmente per pagare il parcheggio. Vorrei che questi soldi venissero spesi per fornire a chi paga qualche servizio essenziale come servizi igienici, doccia e raccolta rifiuti.
I cespugli di macchia mediterranea sono cosparsi di fazzoletti di carta e carta igienica "usata", basterebbe cosi poco per rimediare.
Qualche decennio fa ci si arrivava tramite una strada bianca sconnessa o lungo spiaggia da Calaliberotto. Oggi la strada e' sempre bianca, ma migliorata e si pagano 4 euro per accedervi, formalmente per pagare il parcheggio. Vorrei che questi soldi venissero spesi per fornire a chi paga qualche servizio essenziale come servizi igienici, doccia e raccolta rifiuti.
I cespugli di macchia mediterranea sono cosparsi di fazzoletti di carta e carta igienica "usata", basterebbe cosi poco per rimediare.
martedì 15 luglio 2008
Nuoro
mercoledì 9 luglio 2008
Ancora altre isole
Questo è l'anno delle isole, prima la Sicilia, poi le isole Eolie con Lipari, Salina, Filicudi e Stromboli. Ci siamo quindi spostati in Sardegna, e oggi siamo andati a vedere le isole di San Pietro e di Sant'Antioco che si trovano all'estremo SudOvest della Sardegna.
Questo è stato il nostro percorso, fatto in auto e completato in un giorno.
Partenza la mattina da Cagliari verso Iglesias sulla SS130 e poi fino al mare sulla costa occidentale. Vicino ad Iglesias passiamo vicino al complesso minerario di Monteponi, oramai in disuso.
In prossimità della costa si notano gli effetti del vento prevalente di questa costa, il Maestrale.
Gli alberi sono sempre più radi e vengono sostituiti da cespugli, quelli che sopravvivono mostrano, quasi con sofferenza, la loro capacità di resistere ad un vento che nato nel Golfo del Leone arriva ancora prepotentemente sulla costa sarda.
Risaliamo la costa fino a Masua con i suoi faraglioni e il Pan di Zucchero. L'acqua è cristallina.
In lontananza, sul mare tra Fontanamare e Porto Paglia si intravedono le reti di una tonnara, ma le tonnare sono state tutte trasformate in alberghi. La mattanza è un avvenimento del passato, oggi i tonni si catturano e si tengono in appositi recinti/reti per poterli vendere non appena il mercato lo richiede.

Continuiamo a scendere lungo la costa fino a raggiungere Portoscuso, qui, dal porto industriale di Portovesme raggiungiamo in traghetto la città di Carloforte sull'isola di San Pietro.
Molto graziosa, con uno splendido lungomare. Ci addentriamo per le strette viuzze interne fino a raggiungere le mura del castello. Sembra di essere in Liguria, e le targhe delle strade ci aiutano in questa suggestione.

Andiamo in auto fino alla punta a Nord, dalla quale si vede bene l'isola Piana, pochi o niente alberi, la sua tonnara trasformata in albergo, il tutto sotto un incessante Maestrale.
L'isola ha limitate risorse idriche, molti i serbatoi sulle case. Pochi alberi, prevalentemente fichi o alberi che chiedono poca acqua. Le coltivazioni, scarse, sono solo sul fondo delle piccole valli.
Ci spostiamo ad ovest, fino a Capo Sandalo con la sua alta scogliera. (il faro)
Li vicino scendiamo a Cala Fico, una stretta insenatura rocciosa, un camper, un piccolo bar con qualche cliente e qualche gabbiano che gira tra i tavoli in cerca di briciole. Anche qui un mare limpido.
Oramai tardo pomeriggio, abbiamo finito di visitare anche il lato Sud dell'isola. Ci imbarchiamo e da Carloforte andiamo a Calasetta, sull'isola di Sant'Antioco.
Una breve visita alla zona centrale fino alla torre circolare che sovrasta la cittadina, e dalla quale si vede il porto.

L'isola di Sant'Antioco è unita alla terraferma da un istmo.
Riprendiamo facilmente la nostra strada verso Cagliari. Volevamo rientrare costeggiando la costa a Sud, passando per Teulada, e poi le spiagge di Chia , Nora, etc. ma perdo un bivio e ci ritroviamo, oramai all'imbrunire, nelle vicinanze di Cagliari e cosi rientriamo in orario per la cena.
Questo è stato il nostro percorso, fatto in auto e completato in un giorno.
Partenza la mattina da Cagliari verso Iglesias sulla SS130 e poi fino al mare sulla costa occidentale. Vicino ad Iglesias passiamo vicino al complesso minerario di Monteponi, oramai in disuso.
Gli alberi sono sempre più radi e vengono sostituiti da cespugli, quelli che sopravvivono mostrano, quasi con sofferenza, la loro capacità di resistere ad un vento che nato nel Golfo del Leone arriva ancora prepotentemente sulla costa sarda.
In lontananza, sul mare tra Fontanamare e Porto Paglia si intravedono le reti di una tonnara, ma le tonnare sono state tutte trasformate in alberghi. La mattanza è un avvenimento del passato, oggi i tonni si catturano e si tengono in appositi recinti/reti per poterli vendere non appena il mercato lo richiede.
Continuiamo a scendere lungo la costa fino a raggiungere Portoscuso, qui, dal porto industriale di Portovesme raggiungiamo in traghetto la città di Carloforte sull'isola di San Pietro.
Molto graziosa, con uno splendido lungomare. Ci addentriamo per le strette viuzze interne fino a raggiungere le mura del castello. Sembra di essere in Liguria, e le targhe delle strade ci aiutano in questa suggestione.
Andiamo in auto fino alla punta a Nord, dalla quale si vede bene l'isola Piana, pochi o niente alberi, la sua tonnara trasformata in albergo, il tutto sotto un incessante Maestrale.
L'isola ha limitate risorse idriche, molti i serbatoi sulle case. Pochi alberi, prevalentemente fichi o alberi che chiedono poca acqua. Le coltivazioni, scarse, sono solo sul fondo delle piccole valli.
Una breve visita alla zona centrale fino alla torre circolare che sovrasta la cittadina, e dalla quale si vede il porto.
L'isola di Sant'Antioco è unita alla terraferma da un istmo.
Riprendiamo facilmente la nostra strada verso Cagliari. Volevamo rientrare costeggiando la costa a Sud, passando per Teulada, e poi le spiagge di Chia , Nora, etc. ma perdo un bivio e ci ritroviamo, oramai all'imbrunire, nelle vicinanze di Cagliari e cosi rientriamo in orario per la cena.
sabato 28 giugno 2008
Melges 32 a Cagliari
Oggi, a Cagliari, è una giornata afosa e a poco serve il leggero vento di maestrale. Facciamo due passi in via Roma e scopriamo ce ci sono delle barche da regata proprio di fronte a noi, attraversiamo il largo viale a le bandiere ci informano che si tratta della MedCup per Melges 32 sponsorizzata da Audi.

Sono oltre 40 barche, tutte uguali, che effettueranno a Cagliari una serie di regate tra il 27 e il 29 Giugno, poi si sposteranno in altri porti del Mediterraneo.
Lungo la banchina gli stendardi con i nomi delle barche e dell'equipaggio, qualche nome noto, come Paul Cayard.
Noto su un albero un ragazzone che con un panno pulisce (dacosa?) le sartie. Abbondano le fibre esotiche e le parti in carbonio, dagli alberi alla passerella.

Più tardi, dalle finestre della Rinascente, dove ci siamo rifugiati per una boccata di aria fresca, vedo le barche uscire dal porto per la regata.
Mare poco mosso e vento tra 8 e 12 nodi, Buon Vento...... con un poco di invidia.
Sono oltre 40 barche, tutte uguali, che effettueranno a Cagliari una serie di regate tra il 27 e il 29 Giugno, poi si sposteranno in altri porti del Mediterraneo.
Lungo la banchina gli stendardi con i nomi delle barche e dell'equipaggio, qualche nome noto, come Paul Cayard.
Noto su un albero un ragazzone che con un panno pulisce (dacosa?) le sartie. Abbondano le fibre esotiche e le parti in carbonio, dagli alberi alla passerella.
Più tardi, dalle finestre della Rinascente, dove ci siamo rifugiati per una boccata di aria fresca, vedo le barche uscire dal porto per la regata.
mercoledì 25 giugno 2008
Sardegna, Cagliari
Ieri abbiamo lasciato Gaia e Siracusa in una mattinata che si preannunciava afosa.
Gli ultimi acquisti al mercato di Ortigia e poi ci siamo tuffati nel caldo della Sicilia centrale, con punte che hanno toccato i 36 gradi, il condizionatore faceva fatica a mantenere un poco di fresco. Siamo arrivati a Palermo verso le 13:30 e verso le 15:30 a Trapani, ma abbiamo preferito salire a Erice e godere di un poco di aria fresca, e della magnifica vista soffusa dal calore estivo.

Vicino al porto ci sono le saline, sullo sfondo, nascoste dalla foschia, le isole Egadi.

Viaggiamo con una nave della Tirrenia.

Un merci passeggeri che ci ha portato indietro negli anni. Le stesse cabine e lo stesso servizio di almeno 40 anni fa, anche il cibo al ristorante aveva la stesso sapore piatto e insipido, come la pasta scotta e la cernia che sembrava di legno con la salsa di pomodoro, olive e capperi ai quali era stato tolto ogni gusto.
Solo cabine di prima classe e tanta gente nelle poltrone o coricate nel salone-bar (come facevamo noi una volta).

Arriviamo al porto alle 09:30, dopo una traversata tranquilla.
A Cagliari ci accolgono Luigi e Iris con la sua generosità.
Anche qui fà caldo, ma c'è una leggera brezza che da sollievo.
Gli ultimi acquisti al mercato di Ortigia e poi ci siamo tuffati nel caldo della Sicilia centrale, con punte che hanno toccato i 36 gradi, il condizionatore faceva fatica a mantenere un poco di fresco. Siamo arrivati a Palermo verso le 13:30 e verso le 15:30 a Trapani, ma abbiamo preferito salire a Erice e godere di un poco di aria fresca, e della magnifica vista soffusa dal calore estivo.
Vicino al porto ci sono le saline, sullo sfondo, nascoste dalla foschia, le isole Egadi.
Viaggiamo con una nave della Tirrenia.
Un merci passeggeri che ci ha portato indietro negli anni. Le stesse cabine e lo stesso servizio di almeno 40 anni fa, anche il cibo al ristorante aveva la stesso sapore piatto e insipido, come la pasta scotta e la cernia che sembrava di legno con la salsa di pomodoro, olive e capperi ai quali era stato tolto ogni gusto.
Solo cabine di prima classe e tanta gente nelle poltrone o coricate nel salone-bar (come facevamo noi una volta).
Arriviamo al porto alle 09:30, dopo una traversata tranquilla.
A Cagliari ci accolgono Luigi e Iris con la sua generosità.
Anche qui fà caldo, ma c'è una leggera brezza che da sollievo.
Siracusa, il Teatro Greco, il mare
Una sera siamo andati a vedere una tragedia al Teatro Greco di Siracusa, veniva rappresentata la seconda parte della Orestea di Eschilo, "Coefore e Eumenidi". Devo dire che era ben interpretata ed è stata interessante. 
Andare a vedere la rappresentazione di una commedia nello stesso luogo e sedermi nello stesso scalino di pietra sul quale si sono sedute nei secoli passati persone con lo stesso interesse, mi fà vivere questi momenti in modo più intenso.

La Trinacria, simbolo della Sicilia.
La nostra vacanza siciliana volge al termine, domani andiamo a Trapani per inbarcarci sulla nave che ci porterà a Cagliari.
Andare a vedere la rappresentazione di una commedia nello stesso luogo e sedermi nello stesso scalino di pietra sul quale si sono sedute nei secoli passati persone con lo stesso interesse, mi fà vivere questi momenti in modo più intenso.
La Trinacria, simbolo della Sicilia.
La nostra vacanza siciliana volge al termine, domani andiamo a Trapani per inbarcarci sulla nave che ci porterà a Cagliari.