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martedì 11 aprile 2017

Giorno 22, Malaga, Ronda, Àlora, Malaga

Oggi andiamo lontano dalla costa,  prima un territorio pianeggiante coltivato prevalentemente a frumento, e  anche tanti agrumeti con ancora arance da raccogliere, quando si sale di quota prevalgono gli oliveti, e quando  superiamo a 883 m. un passo, prevalgono le querce  oppure solo il terreno non coltivato. Anche oggi cielo terso, la mattina 14° poi su fino a 26°, la sera rinfresca.

Arriviamo a Ronda, città costruita sulla sommità di una alta collina, e divisa in due da un profondo canalone e da un ponte che le unisce.

Ronda vanta una Arena storica, una delle più antiche, e la prima dove il toro viene affrontato a terra e non a cavallo.
È anche famosa per la frequentazione di personaggi romantici tra i quali Hemingway, e Orson Welles dispose che vi venissero sparse le sue ceneri. Pranziamo in un ristorante con vista sulle mura, fa molto caldo.

Anche qui molti turisti, soprattutto asiatici.

Rientriamo verso Malaga e facciamo una deviazione verso Àlora, un paesino arroccato in cima ad un colle, incoronato dalle mura di un castello, purtroppo aperto solo fino alle 15.
Strade strettissime, appena lo spazio per passare in auto, sensi unici alternati e salite/discese ripidissime.

Riprendiamo la strada verso Malaga e ci fermiamo nel lungomare ad Ovest della città. Una bella spiaggia di sabbia colore caffelatte. Lungomare attrezzato con pista per biciclette, giochi per bambini, attrezzi per la ginnastica, e la spiaggia con docce. Ogni 100m circa un bar ristorante con lato mare ombrelloni e lettini, un cartello indica in 4 € il costo giornaliero.

In mare ci sono bambini (pochi) che giocano in acqua, Patrizia la tocca con i piedi, è fredda.

Domani andiamo a Cordoba con qualche sosta lungo la strada.


Ronda, l'arena


Ronda





Àlora

il castello arabo

 Malaga e la sua spiaggia




 sullo sfondo, Malaga e le mura con l'Alcazaba

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